Ciao Giancarlo,
quando domenica mattina ho letto che non c’eri più è come se qualcuno mi avesse tirato una sberla in faccia.
Non sapevo del peggioramento delle tue condizioni di salute e sono dispiaciuto di non averti più visto negli ultimi anni.
Oggi in Villa, nella tua Villa, eravamo in tanti per farti compagnia e non lasciarti da solo almeno un’ultima volta. La statura di una persona non si misura certo da quanti partecipano al suo funerale, che sia laico come il tuo o religioso, ma quanta quanta gente ha voluto esserci.
Marco ha cantato qualche canzone di quelle che ti piacevano come Vincenzina e la Fabbrica, Ombretta ha ricordato tutta la tua vita politica, dagli anni dell’Università fino agli ultimi Consigli Comunali a cui non sei voluto mancare nonostante la malattia.
Tante persone hanno voluto raccontare cosa hai rappresentato per loro e pensa ci sono riuscito pure io, che di solito in queste occasioni mi chiudo in una valle di lacrime.
Ciao Giancarlo, mi mancherai tantissimo, mi mancherà sentire mio padre dirmi che mi saluta il mio amico con la stampella.
Cone ha detto Carlo oggi se ne è andato un pezzo di noi, e ti confesso che fa molto male.
Un abbraccio
Giovanni
Ps: quando la tua Inter domenica ha battuto la mia Juve 2-1 non ho potuto che sorridere.
Ps2: Claudio ha stampato e appeso sulla bacheca una foto della mitica squadra di calcio di venti anni fa. Io portiere, tu attaccante, quante risate, quanto divertimento.
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4 risposte a “Addio Giancarlo”
Quando un funerale laico con canzoni e racconti è il modo più bello per salutare un amico. Ciao Giancarlo. https://t.co/WXSLGDMcUS
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Un abbraccio Gio.
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