Finiti i mondiali vorrei spendere qualche riga sulla qualità degli arbitraggi.
Come ha confermato anche la finale, questo mondiale passerà alla storia probavilmente come quello con più "sviste" arbitrali nella storia recente di questa manifestazione. Sviste che sono andate da gol non assegnati a fuorigioco chilometrici non fischiati e ad una valutazione e interpretazione del gioco duro molto particolare e personale.
Ovviamente possiamo costruire castelli sulla sudditanza psicologica, sul fatto che la politica vince sullo sport, ecc ecc, ma sarebbero costruiti sulla sabbia e la prima mareggiata li porterebbe via.
Quello su cui voglio soffermarmi è l'ormai evidente divario di preparazione fisica tra i 22 giocatori in campo e l'arbitro (con annessi assistenti).
Un giocatori di calcio, in questa era moderna, non ha solo una preparazione fisica "esasperata", ma anche una struttura che lo segue giornalmente per porre rimedio ad ogni problema che si possa presentare. Cosa hanno a disposizione gli arbitri? Tanta buona volontà e qualcosa a Coverciano, ma niente di minimamente paragonabile a quello che offre una squadra di calcio.
La velocità del gioco (e di conseguenza dei giocatori) è aumentata in maniera esponenziale rispetto a quella degli arbitri, che sempre più spesso sono fuori posizione e quindi non in grado di poter giudicare quanto accade dal migliore punto di vista. La posizione in campo è molto importante, ed è sullo stesso livello della conoscenza del regolamento.
Se un arbitro è in affanno o non riesce a stare dietro al gioco, sarà sempre in difficoltà nel prendere una decisione perchè non avrà la lucidità necessaria per pensare e ragionare al rapporto causa – effetto, fallo – punizione. Più un arbitro sarà lontano dal cuore dell'azione e più le sue decisioni saranno basate su impressioni e non su quanto accaduto realmente.
Alla fine, credo, l'unica via per uscire da questo impasse e per cercare di chiudere il divario che si è creato è quello di pensare ad un arbitro realmente professionista (e di conseguenza pagato come tale); allenamenti quotidiani mirati e studiati, lezioni di regolamento e meccaniche, video a sfinimento, uniformità di valutazioni, alimentazione, staff medico. Se a questo riuscissimo a togliere agli arbitri anche qualche decisione "difficile" come il gol/non gol (escludo assolutamente il fuorigioco) avremo di sciuro persone più preparate, più vicine all'azione e di conseguenza meno decisioni affrettate o in debito di ossigeno.