Kosovo, cui prodest?

Ieri il Kosovo ha proclamato la sua indipendenza unilaterale dalla Serbia di cui era regione con una discreta autonomia.
Sfruttando l’appoggio di Stati Uniti e di buona parte degli stati europei il Parlamento kosovaro ha proclamato la secessione che ha dato il via ad una sera e ad una notte di festeggiamenti per il distacco dall’odiato stato serbo.
Contestualmente alla proclamazione di indipendenza la Commissione Europea ha inviato una serie di aiuti sotto forma di missione civile per il supporto logistico.
Scontate la reazione negativa della Serbia, che per fortuna si limita a dure prese di posizione politiche, e della Russia che ha chiesto l’intervento dell’Onu, ma resistenze sono presenti anche in Europa (Spagna su tutte).
Di fronte alle rimostranze il gruppo di paesi favorevoli ha invocato la “l’eccezionalità  della causa” per giustificare il proprio appoggio all’indipendenza, anche se molti vedono un chiaro interesse geo-politico.
Io ho qualche dubbio, basato sul fatto che l’unilateralità  ed il riconoscimento di una parte della comunità  internazionale apre la porta ad una serie di teoriche richieste di indipendenza, facciamo qualche esempio:
– corsica dalla francia
– regione basca dalla spagna
– irlanda dal regno unito
ho citato queste tre regioni perchè storicamente hanno sempre avuto fortissimi movimenti secessionisti.
E se domani la Russia appoggiasse la secessione di una di queste tre regioni? E magari anche la Cina (perdonatemi l’esempio stupido)? Sarebbe il caos.
Mi sfuggono le ragioni di questa accellerazione e di questo immediato riconoscimento politico se non la volontà  di presenza in una regione ad alto tasso di conflittualità  e per togliere territorio alla Russia putiniana (altro che Risiko), ma probabilmente si è esagerato e non si è lasciato il tempo necessario alla trattativa politica.

Ultim’ora: come si poteva immaginare non c’è stato accordo nella UE per il riconoscimento dell’indipendenza del Kosovo e quindi sarà  ogni singolo stato a dover riconoscere la nuova nazione. Il concetto di Europa unita non solo monetariamente, ma anche politicamente subisce un’altra pesante picconata.